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Beatrice Grifoni

Gli NFT e la Moda: fuoco di paglia che ha causato ustioni?

(English Translation below)


Una premessa è d’obbligo: tutto quello che state per leggere (e che mi accingo a scrivere) è frutto di studi personali e di valutazioni su fatti pubblici. In alcun modo ho preso come riferimento informazioni di cui sono entrata in possesso in funzione della mia posizione.

Detto questo, qualsiasi legale attivo nel mondo della moda ha inarcato le sopracciglia a fronte della notizia della class action contro Dolce&Gabbana e UNXD per gli NFT lanciati a partire dal 24 aprile 2022.

Facciamo un passo indietro. Dolce&Gabbana aveva battuto sul tempo tutte le aziende di moda ed aveva lanciato, nell’ottobre 2021, Genesi: una collezione composta da nove creazioni realizzate da Dolce&Gabbana Alta Moda, Alta Sartoria e Alta Gioielleria in collaborazione con UNXD: “La particolarità di Collezione Genesi è soprattutto il suo essere a cavallo tra due mondi: da un lato infatti le creazioni puramente virtuali, come la Impossible Tiara, realizzata con "gemme che non possono essere trovate sulla Terra", dall'altra cinque capi che invece vivono anche nella loro forma "fisica", tra cui le due versioni, oro e argento di The Dress from a Dream.” (fonte: https://www.vogue.it/news/article/dolce-gabbana-asta-6-milioni-collezione-genesi-nft).

Come ho sempre detto, la moda, le aziende di moda, sono sempre proiettate nel (non verso il) futuro. La contemporaneità con quello che accade e la promozione di ciò che diventerà contemporaneo è il DNA di qualsiasi soggetto che lavora nella moda. Quindi, quando Dolce&Gabbana è uscita con Genesi, già metaverso e NFT erano stati masticati dai legali che lavorano nella moda. Ma non ancora digeriti.

Ed è per questo motivo che abbiamo guardato con ammirazione e timore all’azione di Dolce&Gabbana. Il timore non era dato dalla paura della soccombenza della concorrenza (ognuno di noi pensa di essere il primus inter pares), ma un timore consapevole: mi chiedevo come avessero fatto a dipanare questo o quel “problema tecnico-giudico”, come avessero potuto implementare una struttura così complessa così velocemente.

Non ho provato invidia: anche i loro risultati “L’ NFT ” The Doge Crown ” ha ottenuto l’importo più grande – 423,5 ETH, o circa $ 1,3 milioni ai prezzi attuali, mentre l’ NFT ” The Glass Suit ” ha preso 351.384 ETH, o poco più di $ 1 milione. Le due versioni di “Dress from a Dream” hanno raccolto ciascuna più di $ 500.000” (fonte: https://posh.it/2021/10/06/la-prima-collezione-nft-di-dolce-gabbana-allasta-per-57-milioni/) solleticavano questioni pruriginose. Infatti, benché gli articoli sui risultati dell’asta si affrettassero a tradurre il risultato in valute intellegibili “Moda NFT, Dolce & Gabbana stabilisce un record di 6 milioni di dollari” (Fonte: https://www.stylise.it/uncategorized/moda-nft-dolce-gabbana-stabilisce-un-record-di-6-milioni-di-dollari/), io mi domandavo: ma hanno fatto un wallet? E come contabilizzano il ricavato? Faranno delle considerazioni separate per la criptovaluta? Quando convertiranno in reale valuta? E come?

A tante domande, nel corso dei mesi, abbiamo iniziato a dare risposte, a suon di convegni, forzando analogicamente le norme conosciute.

Abbiamo finalmente compreso l’NFT, le sue potenzialità, abbiamo studiato il metaverso e ci siamo affannati a raggiungere quel mondo virtuale per essere pronti. O almeno così credevamo.

E proprio in quel momento la bolla si è sgonfiata, l’interesse per quei prodotti virtuali è via via scemato e, con esso, la necessità di mettersi al passo con Dolce&Gabbana. Il mondo era andato avanti e la moda, sempre prima tra tutte, già subiva il fascino di nuove sfide.

E’ questo – mia visione personalissima – lo scenario che immagino abbia accolto la nuova iniziativa di Dolce&Gabbana: #DGFamily.

Sistematicamente ora dovrei scrivere del fatto, della causa presentata in US contro Dolce&Gabbana. E lo farò. Ma prima vorrei anticipare cosa speravo di trovare nel Plaintiff’s Class Action Complaint di Luke Brown.

Speravo di trovare un suggerimento all’inquadramento dogmatico degli NFT, una definizione definitiva ed inoppugnabile di NFT, un varco che avrebbe dovuto essere l’inizio di una strada ben battuta di regole d’uso degli NFT.

Certo, si dovrà aspettare la sentenza per verificare concretamente se si sarà aperto un varco, ma, diciamo, potremmo trovare delle premesse interessanti che possano ingenerare una legittima aspettativa di trovare la soddisfazione che vado cercando.

L’atto classifica la vendita di NFT da parte di Dolce&Gabbana come “clear offer and sale of securities”, inquadrando quindi tali prodotti come soggetti al Securities Act del 1933. Si definiscono “unregistered securities” (para 14 Plantiff’s Class Action Complaint).

Contestualmente, parte attrice definisce gli NFT e sottolinea la loro natura di non fungible token.

Si richiede di accertare – tra le altre richieste:

-          la fraudolenta promozione di prodotti di investimento,

-        la fraudolenta promozione di prodotti e/o servizi futuri con induzione del consumatore all’acquisto e/o investimento nei prodotti “DGFamily”;

-          la violazione del contratto per mancata fornitura di prodotti e servizi

-          la manipolazione del mercato per ottenere un ingiustificato profitto

L’’esito di questa causa, quindi, in un modo o in un altro, potrebbe far fare un passo avanti nell’interpretazione e comprensione di questi nuovi strumenti.

E’ chiaro che, nel caso di specie, il riferimento sia alla normativa statunitense, ma i temi affrontati da questa causa colpiscono esattamente nel segno: potrebbero dare – oltreoceano – dei chiarimenti che forse potrebbero essere utili per sistematizzare la normativa europea, sulla quale, almeno io, al momento si hanno gli stessi dubbi.

Il MICA (Regolamento 2023/1114) introdotto con lo scopo di regolamentare il mercato delle cripto-attività, ha lasciato profondi dubbi sulla collocazione di alcuni NFT e sul loro inquadramento giuridico.

Infatti, mentre chiarisce la regolamentazione delle cripto-attività di token collegati ad attività e di cripto-attività di token di valuta elettronica, non determina in via definitiva se gli NFT possano essere considerati degli utility token (quindi soggetti alla relativa regolamentazione) oppure siano espressamente esclusi dal MICA (n. 10 dei Considerando).

Infatti, il n. 10 dei Considerando espressamente dichiara: Il presente regolamento non dovrebbe applicarsi alle cripto-attività che sono uniche e non fungibili con altre cripto-attività, compresa l’arte digitale e gli oggetti da collezione. Il valore di tali cripto-attività uniche e non fungibili è attribuibile alle caratteristiche uniche di ciascuna cripto-attività e all’utilità che essa offre al possessore del token. Il presente regolamento non dovrebbe applicarsi nemmeno alle cripto-attività che rappresentano servizi o attività materiali che sono unici e non fungibili, come le garanzie dei prodotti o i beni immobili. Sebbene le cripto-attività uniche e non fungibili possano essere negoziate sui mercati ed essere accumulate a fini speculativi, esse non sono facilmente intercambiabili e il valore relativo di una tale cripto-attività rispetto a un’altra, essendo ciascuna unica, non può essere determinato mediante confronto con un’attività di mercato esistente o un’attività equivalente. Tali caratteristiche limitano la misura in cui tali cripto-attività possono avere un uso finanziario, limitando in tal modo i rischi per i possessori e il sistema finanziario e giustificandone l’esclusione dall’ambito di applicazione del presente regolamento.

La causa Luke Brown chiede la classificazione dei prodotti DGFamily come “unregistered securities” e contestualmente li inquadra come token non fungibili.

Che questa possa essere un’interpretazione accoglibile anche da noi?

Naturalmente, occorre tener presente la tipologia di NFT offerto da Dolce&Gabbana per delimitare la valutazione. Quindi, veniamo alla ricostruzione dell’offerta DGFamily.

Nell’aprile 2022 Dolce&Gabbana fa il secondo lancio di NFT. Questa volta un progetto più sfidante, non limitato ad un “drop” (messa a disposizione contestuale dei prodotti).

L’operazione messa in piedi da Dolce&Gabbana era tanto geniale quanto complessa (e ricca di insidie).

Infatti il 24 aprile 2022, Dolce&Gabbana ha lanciato NFT su UNXD ad un prezzo base di 1,679 ETH.

Gli NFT si presentavano come “Glass Boxes”, scatole di vetro. In un momento successivo all’acquisto, ci sarebbe stato il big reveal e l’acquirente avrebbe scoperto di quale Box (tra Black Box, Gold Box o Platinum Box) sarebbe stato l’effettivo proprietario: “La Glass Box è la porta d'accesso alla DGFamily. La Glass Box è trasparente, ma non puoi vedere cosa contiene realmente. Potrebbe essere qualsiasi cosa: Nero, Oro o persino il rarissimo Platino. Con il tempo, sarai in grado di rivelarne la vera natura...

Scopri quale Box possiedi tramite un processo on-chain in una data futura. Le Glass Boxes di default offrono i benefici della Black Box. (Descrizione fatta da Dolce e Gabbana su OpenSea - https://opensea.io/assets/ethereum/0x68f4ba8018216542ac2ab8125166be66304dd71c/136).

Quindi, il cliente acquistava “a scatola chiusa” e soltanto in un momento successivo avrebbe scoperto se questa sarebbe stata Nera, Oro o Platino.

Tornando all’offerta, il prezzo della Glass Box non era l’unico esborso per l’acquirente. Ogni Glass Box doveva essere mintata per l’importo di 1,2 ETH (oltre gas fees) su Polygon affinchè si potesse accedere alla successiva fare del “reveal”.

Prima di proseguire, vediamo la descrizione delle tre Boxes:

“The Black Box

La Black Box è audace e misteriosa. Possederla garantisce l'accesso al primo livello della DGFamily: esclusivi drop digitali/fisici di abbigliamento Dolce&Gabbana, una serie di eventi digitali/metaverso e bonus speciali lungo il percorso.

The Gold Box

La Gold Box è elegante, brillante e più esclusiva della Black Box. Possederla garantisce tutti i privilegi della Black Box, e altro ancora: accesso a drop più rari di Dolce&Gabbana e inviti a vari eventi IRL.

The Platinum Box

Solo con accesso speciale. La Platinum Box è l'apice della comunità DGFamily ed è la più esclusiva. Garantisce tutti i privilegi della Gold Box, più altro ancora: accesso ai drop più rari e alle esperienze IRL più speciali, inclusi eventi intimi fuori sede di Dolce&Gabbana.”

Tornando alla questione, per l’occasione, Dolce&Gabbana ha comunicato di aver creato un totale di 5.000 GlassBoxex DGFamily.

Di queste:

-              4.250 sarebbero state Black Boxes;

-              675 Gold Boxes e

-              75 Platinum Boxes.

Come anticipato, l’acquirente avrebbe comprato una Glass Box e solo in un momento successivo avrebbe potuto scoprire di quale tra Black, Gold o Platinum sarebbe stato in possesso.

Infatti (sempre da https://drops.unxd.com/dgfamily ): “La Box rimarrà un mistero per il proprietario fino al “user-initiated moment”, che sarebbe dovuta avvenire circa due settimane dopo la vendita. La "rivelazione" sarebbe stata casuale e completamente on-chain, il che significava che né UNXD né Dolce&Gabbana avrebbero avuto la possibilità di influenzare il risultato.”

Dolce&Gabbana e UNDX comunicavano di mantenere per sé 100 Glass Boxes 5 Gold Boxes e 60 (delle 75) Platinum Boxes.

Infatti, nelle medesime FAQ, veniva specificato che: l'unico modo garantito per acquistare una scatola Platino sarà partecipare a una vendita privata su invito che si terrà prima della vendita "cieca". Data sia l'enorme utilità che la rarità, il prezzo della scatola Platino riflette un prezzo simile a quello degli altri NFT bluechip di alto livello, riflettendo la loro estrema rarità.

Il prezzo della Platinum Box è stato quindi fissato a 40 ETH (il Plaintiff’s Class Action Complaint calcola che tra il 22 ed il 24 aprile 1 ETH valesse circa 3,000 dollari, il che posizionava il valore della Premium Box a circa 120,000.00 dollari).

La vendita privata delle scatole Platino al prezzo di 40 ETH ciascuna, ha incluso alcuni acquirenti noti come Ivan-Soto Wright, CEO e Fondatore di MoonPay, Danilo S. Carlucci, CEO di MorningStar VC e molti altri.

Delle 5.000 Boxes, 4.835 sono state offerte in “blind sale” sul sito di UNXD. Anche per la vendita sono state poste in essere delle regole ben precise. Per poter accedere alla vendita era necessario iscriversi ad una “allowlist”.

Per garantire una buona distribuzione della collezione, abbiamo aperto l'accesso tramite la allowlist attraverso una serie di lotterie su Premint e competizioni sul nostro Discord, insieme a partnership con altre comunità.

L'ultima lotteria termina il 13 aprile e i risultati saranno annunciati venerdì 15 aprile.”

Quindi, non solo si acquistava al buio, ma per acquistare occorreva vincere un concorso..

Da quanto scritto, è chiaro che, con DGFamily, Dolce&Gabbana e UNXD hanno alzato l’asticella rispetto al drop di Gemini e hanno reso l’offerta molto più complessa, incorporando degli elementi (Glass Box) che possono configurare strumenti finanziari (con relative tutele rafforzate) complessi ed integrando le dinamiche del concorso (elemento che conta meno negli US, ma che in Italia invece è soggetto a complessa regolamentazione: e sì, anche gli NFT sono compresi tra i premi, vedasi risposta N. 30 FAQ Ministero delle Imprese e del Made in Italy V. 01/23).

Ritornando alla questione, per l'occasione, Dolce & Gabbana ha creato un server dedicato su Discord, descritto come il luogo di incontro ufficiale per DGFamily, e ha fornito una roadmap per il progetto e delle linee guida per gli NFT, con l'avvertimento che alcuni elementi potrebbero essere soggetti a cambiamenti.

Ricapitolando, questi erano i punti fondamentali della roadmap DGFamily:

Fase 1: Minting e Reveal

Durante la fase iniziale, gli utenti hanno mintato la loro Glass Box e, dopo qualche settimana, è stato rivelato loro se fossero i possessori di Black Box, Gold Box o Platinum Box. Ogni Box corrisponde a un diverso livello di accesso e privilegio all'interno della DGFamily. 

Fase 2: Accesso al Portale DGFamily

I possessori hanno ricevuto l'accesso al portale esclusivo DGFamily, un punto di riferimento per i successivi drop, accesso agli eventi e offerte speciali. Il portale era considerato la porta d'ingresso al mondo digitale di Dolce & Gabbana.

Fase 3: Drop Digitali ed Eventi nel Metaverso

Le box della DGFamily avrebbero sbloccato una serie di drop digitali esclusivi di Dolce & Gabbana e eventi nel metaverso. Ogni livello di Box corrisponde a un diverso livello di accesso ed esclusività.

Fase 4: Prodotti Fisici ed Eventi IRL

L'obiettivo finale della DGFamily è quello di fondere i mondi digitale e fisico. I possessori delle box avrebbero ottenuto l'accesso a prodotti unici di Dolce & Gabbana e a eventi speciali nella vita reale (IRL).

Arriviamo a cosa si è contestato:

1. l’attore contesta che Dolce&Gabbana e UNXD abbiamo posto in essere uno schema ingannevole e illecito per offrire e vendere al Signor Luke Brown ed ai consumatori titoli non registrati sotto forma di token non fungibili (NFT).

2. Dolce&Gabbana e UNXD abbiano promosso illegalmente la vendita degli NFT DGFamily come investimenti, sapendo che gli NFT erano titoli non registrati.

3. Dolce&Gabbana e UNXD abbiano manipolato il mercato, promettendo determinati benefici ed esperienze esclusive che non avrebbero mai avuto intenzione di fornire.

4. Dolce&Gabbana e UNXD non abbiano rivelato la vera natura e i rischi associati agli NFT, violando il loro obbligo legale di fornire informazioni chiare e complete ai potenziali acquirenti.

In sostanza, le accuse si concentrano su diversi punti chiave: la classificazione illegale degli NFT come titoli non registrati, attività promozionali false progettate per indurre all'investimento, manipolazione del mercato per profitto illecito e violazione del contratto per non aver fornito i prodotti e i servizi promessi, per i quali la parte attrice chiede  un risarcimento del danno.

Occorre ricordare quanto detto in premessa: il mondo di metaverso e NFT è in corso di regolamentazione e, per predisporre queste tipologie di strumenti, si deve anche ricorrere a ragionamenti analogici.

Lo studio delle proposte tecnologiche ha rallentato i più, proprio perché dietro ad ogni nuova e luccicante proposta, si nascondeva una concatenazione di problematiche giuridiche che andava adeguatamente affrontata, analizzata, dipanata e digerita.

Il caso di specie, oltre alle questioni aperte sui nuovi strumenti tecnologici e le modalità di tutela dei consumatori, ha quindi aggiunto ulteriore complessità tramite l’offerta di un bene future, al cui acquisto si poteva accedere solo tramite concorso a premi.

In conclusione: le richieste risarcitorie si basano essenzialmente sul mancato esatto adempimento/inadempimento ma la pronuncia potrebbe avere significative implicazioni per il panorama legale riguardante gli NFT, potenzialmente aprendo la strada a quadri normativi più chiari e meccanismi di applicazione nel mondo in evoluzione degli asset digitali.

Rimane dubbio se, indipendentemente da questa decisione, il mercato degli NFT possa trovare una nuova spinta vitale. La regolamentazione adesso è arrivata ed è in via di ulteriore definizione, ma, forse proprio a causa degli interventi del legislatore, l’entusiasmo nei confronti di questi strumenti è scemato.

A gennaio Gamestop ha chiuso il markeplace NFT (fonte: https://cryptonomist.ch/2024/01/15/gamestop-chiude-marketplace-nft-regolamentazione-crypto/ ). Certo una rondine non fa primavera, ma forse è anche vero che questo strumento, soprattutto nel suo aspetto ludico, ha perso il proprio appeal.

Non resta che aspettare e vedere. Sicuramente è un tema che, grazie alla sua complessità, ancora qualche analisi ed osservazione la garantirà.

 


 

English Translation


NFTs and Fashion: A Flash in the Pan That Burned?

A preliminary note is essential: everything you are about to read (and that I am about to write) is the result of personal studies and evaluations of public facts. In no way have I referenced information obtained due to my position.

That said, any lawyer active in the fashion world would have raised an eyebrow at the news of the class action lawsuit against Dolce & Gabbana and UNXD for the NFTs launched starting April 24, 2022.

Let's take a step back. In October 2021, Dolce & Gabbana outpaced all fashion companies by launching Genesi: a collection of nine creations made by Dolce & Gabbana Alta Moda, Alta Sartoria, and Alta Gioielleria in collaboration with UNXD. "The uniqueness of the Genesi Collection lies primarily in its straddling two worlds: on one side, the purely virtual creations like the Impossible Tiara, made with 'gems that cannot be found on Earth,' and on the other, five pieces that also exist in their 'physical' form, including the gold and silver versions of The Dress from a Dream." (source: https://www.vogue.it/news/article/dolce-gabbana-asta-6-milioni-collezione-genesi-nft).

As I've always said, fashion and fashion companies are always projected into (not toward) the future. Being contemporary with what happens and promoting what will become contemporary is the DNA of anyone working in fashion. So, when Dolce & Gabbana released Genesi, the metaverse and NFTs had already been digested by fashion lawyers. But not yet assimilated.

That's why we looked at Dolce & Gabbana's action with admiration and fear. The fear wasn't due to the threat of competition (we all think of ourselves as primus inter pares) but was a conscious fear: I wondered how they managed to untangle this or that "technical-legal problem," how they could implement such a complex structure so quickly.

I did not feel envy: their results "The NFT 'The Doge Crown' fetched the highest amount - 423.5 ETH, or about $1.3 million at current prices, while the NFT 'The Glass Suit' took 351.384 ETH, or just over $1 million. The two versions of 'Dress from a Dream' each collected more than $500,000" (source: https://posh.it/2021/10/06/la-prima-collezione-nft-di-dolce-gabbana-allasta-per-57-milioni/) tickled prurient issues. Indeed, although the articles on the auction results quickly translated the result into understandable currencies, "NFT fashion, Dolce & Gabbana sets a $6 million record" (source: https://www.stylise.it/uncategorized/moda-nft-dolce-gabbana-stabilisce-un-record-di-6-milioni-di-dollari/), I wondered: did they create a wallet? And how do they account for the proceeds? Will they make separate considerations for cryptocurrency? When will they convert to real currency? And how?

Over the months, we began to answer many questions through conferences, analogically forcing known regulations.

We finally understood NFTs, their potential, studied the metaverse, and scrambled to reach that virtual world to be ready. Or so we thought.

At that very moment, the bubble deflated, interest in those virtual products gradually waned, and with it, the need to keep up with Dolce & Gabbana. The world moved on, and fashion, always ahead of the curve, was already enamored with new challenges.

This is the - my very personal - scenario I imagine greeted Dolce & Gabbana's new initiative: #DGFamily.

I should systematically now write about the fact, the lawsuit filed in the US against Dolce & Gabbana. And I will. But first, I want to preview what I hoped to find in Luke Brown's Plaintiff’s Class Action Complaint.

When I heard about the claim, I hoped to find a suggestion for the dogmatic framing of NFTs, a definitive and unassailable definition of NFTs, a gateway that would be the beginning of a well-trodden path of rules for using NFTs.

Of course, one will have to wait for the verdict to concretely verify if a gateway will be opened, but let's say we might find interesting premises that could generate a legitimate expectation of finding the satisfaction I seek.

The act classifies the sale of NFTs by Dolce & Gabbana as a "clear offer and sale of securities," thus framing such products as subject to the Securities Act of 1933. They are defined as "unregistered securities" (para 14 Plaintiff’s Class Action Complaint).

Concurrently, the plaintiff defines NFTs and emphasizes their nature as non-fungible tokens.

The lawsuit seeks to ascertain - among other requests:

-              the fraudulent promotion of investment products

-              the fraudulent promotion of future products and/or services inducing the consumer to purchase and/or invest in "DGFamily" products

-              the breach of contract for failure to provide products and services,

-              the market manipulation to gain undue profit.

The outcome of this lawsuit, therefore, could, in one way or another, advance the interpretation and understanding of these new instruments.

It is clear that, in this case, the reference is to US law, but the issues addressed by this lawsuit hit the mark: they could provide - overseas - clarifications that might be useful for systematizing European regulations, about which, at least I, currently have the same doubts.

The MiCA (Regulation 2023/1114) introduced to regulate the crypto-asset market, has left profound doubts about the placement of some NFTs and their legal framing.

Indeed, while clarifying the regulation of asset-linked token crypto-assets and electronic currency token crypto-assets, it does not definitively determine whether NFTs can be considered utility tokens (thus subject to the relevant regulation) or are expressly excluded from MiCA (Recital 10).

In fact, Recital 10 expressly states: "This Regulation should not apply to crypto-assets that are unique and non-fungible with other crypto-assets, including digital art and collectibles. The value of such unique and non-fungible crypto-assets is attributable to the unique characteristics of each crypto-asset and the utility it provides to the token holder. This Regulation should not apply to crypto-assets representing services or tangible assets that are unique and non-fungible, such as product guarantees or real estate. Although unique and non-fungible crypto-assets may be traded on markets and accumulated for speculative purposes, they are not easily interchangeable, and the relative value of such a crypto-asset compared to another, being each unique, cannot be determined by comparison with an existing market asset or an equivalent asset. These characteristics limit the extent to which such crypto-assets can have financial use, thereby limiting the risks for holders and the financial system and justifying their exclusion from the scope of this Regulation."

The Luke Brown lawsuit calls for the classification of DGFamily products as "unregistered securities" while concurrently framing them as non-fungible tokens.

Could this be an interpretation also acceptable here?

Naturally, the type of NFT offered by Dolce & Gabbana must be taken into account to delimit the evaluation. So, let's reconstruct the DGFamily offer.

In April 2022, Dolce & Gabbana launched its second NFT offering. This time a more challenging project, not limited to a "drop" (simultaneous availability of products).

The operation put together by Dolce & Gabbana was as ingenious as it was complex (and full of pitfalls).

In fact, on April 24, 2022, Dolce & Gabbana launched NFTs on UNXD at a starting price of 1,679 ETH.

The NFTs appeared as "Glass Boxes." At a later moment after the purchase, there would be the big reveal, and the buyer would discover which Box (among Black Box, Gold Box, or Platinum Box) they actually owned: "The Glass Box is the gateway to the DGFamily. The Glass Box is transparent, but you can't see what's actually inside. It could be anything: Black, Gold, or even the rare Platinum. Over time, you'll be able to reveal its true nature... Discover which Box you own through an on-chain process at a future date. By default, the Glass Boxes offer the benefits of the Black Box. (Description by Dolce & Gabbana on OpenSea - https://opensea.io/assets/ethereum/0x68f4ba8018216542ac2ab8125166be66304dd71c/136).

So, the customer bought "sight unseen," and only later would discover whether it would be Black, Gold, or Platinum.

Returning to the offer, the price of the Glass Box was not the only expense for the buyer. Each Glass Box had to be minted for 1.2 ETH (plus gas fees) on Polygon to access the next phase of the "reveal."

 

Before proceeding, let's see the description of the three Boxes:

The Black Box

The Black Box is bold and mysterious. Owning it grants access to the first level of the DGFamily: exclusive digital/physical Dolce & Gabbana clothing drops, a series of digital/metaverse events, and special bonuses along the way.

The Gold Box

The Gold Box is elegant, shiny, and more exclusive than the Black Box. Owning it grants all the privileges of the Black Box, and more: access to rarer Dolce & Gabbana drops and invitations to various IRL events.

The Platinum Box

Only with special access. The Platinum Box is the pinnacle of the DGFamily community and is the most exclusive. It grants all the privileges of the Gold Box, plus more: access to the rarest drops and the most special IRL experiences, including intimate offsite events by Dolce & Gabbana.

For the occasion, Dolce & Gabbana created a dedicated server on Discord, described as the official meeting place for DGFamily, and provided a roadmap for the project and guidelines for the NFTs, with the advice that some items might be subject to change.

Returning to the issue, Dolce&Gabbana announced the creation of a total of 5,000 GlassBoxex DGFamily for the occasion.

Of these:

- 4,250 would be Black Boxes;

- 675 Gold Boxes;

- 75 Platinum Boxes.

 

As previously mentioned, the buyer would purchase a Glass Box and only later discover whether it was Black, Gold, or Platinum. According to [https://drops.unxd.com/dgfamily](https://drops.unxd.com/dgfamily), "The Box will remain a mystery to the owner until the 'user-initiated moment,' which was supposed to occur about two weeks after the sale. The 'reveal' would be random and entirely on-chain, meaning that neither UNXD nor Dolce&Gabbana would have the ability to influence the outcome."

 

Dolce&Gabbana and UNDX announced that they would retain 100 Glass Boxes, 5 Gold Boxes, and 60 (of the 75) Platinum Boxes for themselves. The FAQs specified that: the only guaranteed way to purchase a Platinum Box would be to participate in an invite-only private sale held before the "blind" sale. Given the significant utility and rarity, the price of the Platinum Box reflected a similar price to other high-level bluechip NFTs, indicating their extreme rarity.

The price of the Platinum Box was set at 40 ETH (the Plaintiff’s Class Action Complaint calculates that between April 22 and April 24, 1 ETH was worth about $3,000, placing the value of the Premium Box at about $120,000).

The private sale of Platinum Boxes at a price of 40 ETH each included some well-known buyers such as Ivan-Soto Wright, CEO and Founder of MoonPay, Danilo S. Carlucci, CEO of MorningStar VC, and many others.

Of the 5,000 Boxes, 4,835 were offered in a "blind sale" on the UNXD website. Strict rules were in place for the sale. To access the sale, one needed to sign up for an "allowlist."

To ensure a good distribution of the collection, we opened access through the allowlist via a series of lotteries on Premint and competitions on our Discord, along with partnerships with other communities. The final lottery ends on April 13, and results will be announced on Friday, April 15.

Thus, not only were the purchases blind, but one had to win a contest to buy.

From what has been written, it is clear that with DGFamily, Dolce&Gabbana and UNXD raised the bar compared to the Gemini drop, making the offer much more complex by incorporating elements (Glass Box) that could configure complex financial instruments (with related enhanced protections) and integrating the dynamics of the contest (an element less significant in the US but subject to complex regulations in Italy: and yes, NFTs are also included among prizes, see response No. 30 FAQ Ministry of Enterprises and Made in Italy V. 01/23).

Back to the promotion, these were the main points of the roadmap:

Phase 1: Minting and Reveal

During the initial phase, users minted their Glass Box and revealed their Black Box, Gold Box, or Platinum Box. Each Box corresponded to a different level of access and privilege within the DGFamily.

Phase 2: Accessing the DGFamily Portal

Holders would have received access to the exclusive DGFamily portal, a one-stop-shop for upcoming drops, event access, and special offers. The portal is the gateway to the Dolce & Gabbana digital world.

Phase 3: Digital Drops and Metaverse Events

The DGFamily boxes would have unlocked a series of exclusive digital Dolce & Gabbana drops and metaverse events. Each Box level would have corresponded to a different level of access and exclusivity.

Phase 4: Physical Products and IRL Events

The ultimate goal of the DGFamily was to merge the digital and physical worlds. Box holders would have gotten access to unique physical Dolce & Gabbana products and special real-life events.

So far, the DGFamily project.

Let’s see now the central points of the allegations:

1. Dolce&Gabbana e UNXD orchestrated a deceptive and unlawful scheme to offer and sell unregistered securities in the form of non-fungible tokens (NFTs) to the Plaintiff and the Class.

2. Dolce&Gabbana e UNXD unlawfully promoted the sale of DGFamily NFTs as investments, knowing the NFTs were unregistered securities.

3. Dolce&Gabbana e UNXD s engaged in market manipulation, misleadingly promising the Plaintiffs certain exclusive benefits and experiences that they never intended to deliver.

4. Dolce&Gabbana e UNXD failed to disclose the true nature and associated risks of the NFTs, violating their legal obligation to provide clear and comprehensive information to prospective buyers.

In essence, the plaintiff's allegations center on several key issues: the unlawful classification of the NFTs as unregistered securities, false promotional activities designed to induce investment, market manipulation for undue profit, and breach of contract by failing to provide promised products and services. The plaintiff seeks compensation for damages suffered as a result of these actions.

It is important to recall the initial premise: the world of metaverse and NFTs is being regulated, and to set up these types of tools, one must also resort to analogical reasoning. The study of technological proposals has slowed many down because behind every new and shiny proposal, a chain of legal issues had to be adequately addressed, analyzed, unraveled, and digested.

The case at hand, in addition to the open issues on new technological tools and consumer protection methods, has added further complexity through the offer of a future good, which could only be accessed through a prize contest.

In conclusion: the compensation claims are essentially based on non-fulfillment/breach, but the ruling could add and clarify approaches to NFTs, allowing operators who still intend to offer these new products on the market to have a blueprint to build consumer-protective tools.

It remains uncertain whether, regardless of this decision, the NFT market can find a new impetus. Regulation has now arrived and is further defined, but perhaps because of the legislature's interventions, enthusiasm for these tools has waned.

In January, Gamestop closed the NFT marketplace (source: [https://cryptonomist.ch/2024/01/15/gamestop-chiude-marketplace-nft-regolamentazione-crypto/](https://cryptonomist.ch/2024/01/15/gamestop-chiude-marketplace-nft-regolamentazione-crypto/). One swallow does not make a summer, but it may also be true that this tool, especially in its playful aspect, has lost its appeal.

We can only wait and see. Surely, thanks to its complexity, this topic will guarantee some more analysis and observation.

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